
Redazione CosaConta
Scopri perché le ripercussioni di questo potente strumento di regolazione del mercato sono così importanti (anche per il tuo portafoglio).
Highlights
I dazi, o tariffe doganali, sono somme di denaro che uno Stato richiede quando le merci varcano i suoi confini. In altre parole, quando un prodotto entra nel nostro Paese per essere venduto sul mercato italiano, chi lo sta importando dovrà pagare una tassa: quella tassa è il dazio.
Questo vale per tutti i prodotti in arrivo da tutti i Paesi? No: sono i singoli Stati a introdurre i dazi, che possono riguardare singole categorie merceologiche o anche specifici materiali o prodotti.
Ad esempio all’interno dell’Unione Europea, i Paesi membri non si applicano dazi a vicenda, formando un vero e proprio mercato unico (o unione doganale). In pratica questo vuol dire che se un prodotto viene fabbricato ad esempio in Germania, può essere venduto in Francia, Spagna o Italia senza ulteriori imposte doganali. L’UE, inoltre, mantiene una tariffa esterna comune verso i Paesi extraeuropei, che fa sì che un bene proveniente dall’esterno paghi un unico dazio al momento dell’ingresso nell’Unione, valido poi per tutti gli Stati membri.
Ma perché esistono i dazi? Le ragioni principali sono due: proteggere la produzione interna rendendo più costosi i prodotti concorrenti importati, e raccogliere gettito fiscale. Esiste poi un terzo motivo, che ha natura politica: in particolari condizioni geopolitiche i dazi possono infatti essere usati per mandare segnali ad altri Paesi.
Come funzionano i dazi
I dazi non riguardano soltanto i prodotti finiti che vengono messi sul mercato, ma anche i materiali e i componenti utilizzati per realizzare quei beni. Prova a immaginare la filiera produttiva di un semplice paio di scarpe: la tomaia potrebbe essere prodotta in un Paese, la suola in un secondo Paese, e l’assemblaggio finale potrebbe avvenire in un terzo Paese.
Se su una di queste fasi produttive grava un dazio elevato per far entrare o uscire i materiali dal Paese, il costo dell’operazione aumenta e, a catena, il rincaro incide sul prezzo finale del prodotto. In un’economia interconnessa come quella attuale, basta un singolo dazio su un componente (per esempio, un chip in uno smartphone) per far salire i costi totali della produzione. Ecco perché si parla spesso di effetto a cascata: un dazio può rendere meno competitivo un intero settore e, di riflesso, farsi sentire sul portafoglio di tutti i consumatori.
L'impatto dei dazi sul percorso di un prodotto
Per comprendere meglio il funzionamento dei dazi, è utile provare a immaginare il processo che porta i prodotti sul mercato.
- Produzione: un’azienda (o più aziende in filiera) realizza il bene o i pezzi necessari. Se le materie prime utilizzate non sono tutte reperibili nel Paese in cui si trova lo stabilimento, dovrà importarle da altri Paesi e potrà trovarsi a pagare dei dazi alla dogana, che alzeranno il costo di quelle materie prime e, di conseguenza, il costo del prodotto finito. Una volta conclusa la produzione, il prodotto va immesso sul mercato e, se l'azienda vende all'estero, si passa alla fase dell'esportazione.
- Esportazione: la merce o i componenti vengono spediti in un altro Paese. Se ne può occupare l'azienda produttrice o un importatore. In entrambi i casi, alla Dogana vengono calcolati eventuali Dazi che devono essere pagati allo Stato in cui si sta importando la merce.
- Immissione sul mercato: il prodotto finale arriva sugli scaffali con un prezzo che include (completamente o in parte) il dazio.
In alcuni casi, le aziende cercano di mantenere i prezzi competitivi su mercati strategici assorbendo una parte del costo del dazio invece di riversarlo interamente sui consumatori. Questa mossa, però, erode i loro profitti e non è sempre sostenibile.

I dazi nella storia
Da quando esiste il commercio, esistono tasse e pedaggi per l’attraversamento dei confini, che influiscono sugli equilibri nel mercato globale. E a volte capitano distorsioni eclatanti… Vediamone qualcuna:
- Boston Tea Party (1773): gli americani protestarono contro i dazi britannici sul tè, dando il via a un evento simbolo della Guerra d’Indipendenza.
- Smoot-Hawley Tariff Act (1930): gli Stati Uniti, nel pieno della Grande Depressione, imposero dazi altissimi su prodotti esteri. Altri Paesi reagirono allo stesso modo, e il commercio mondiale ne uscì pesantemente penalizzato.
- La Guerra del Pollo (anni ’60): un conflitto commerciale tra Stati Uniti e Comunità Economica Europea. La CEE impose dazi elevati sulle importazioni di carni di pollame americane, e gli USA risposero tassando veicoli commerciali leggeri e altri beni europei. La controversia durò diversi anni e mostrò quanto le misure doganali possano innescare “rappresaglie” commerciali, con impatti su più settori (compreso l’automotive, colpito dalla cosiddetta “chicken tax”).
Questi episodi evidenziano che i dazi sono sempre stati strumenti capaci di smuovere tanto i rapporti politici quanto i prezzi dei beni sul mercato.
L’impatto sull’economia reale
I dazi influenzano la vita di tutti i giorni in modi più variegati di quanto possa sembrare a prima vista. Vediamo alcuni aspetti chiave.
Prezzi più alti
È l’effetto più tangibile: introduci o aumenti un dazio su un bene – che sia un capo d’abbigliamento, un’auto o un componente elettronico – e i costi salgono. Se, ad esempio, l’Italia imponesse un dazio elevato sulle materie prime che servono per produrre scarpe, i produttori nazionali di calzature dovrebbero spendere di più per procurarsi quelle materie prime dall’estero. Inevitabilmente, il prezzo di vendita delle scarpe finirebbe per crescere.
Strategie delle aziende
Le aziende hanno diverse opzioni per reagire a un incremento di dazi.
- Spostare parte della produzione: anziché esportare in un mercato dove i dazi sono altissimi, si può aprire uno stabilimento in loco per aggirare la barriera doganale. Non è però un processo veloce né semplice: aprire uno stabilimento richiede un investimento notevole e del tempo… Inoltre bisogna trovare la manodopera.
- Ritoccare il prezzo finale: la soluzione più immediata è aumentare il costo di listino del bene, trasferendo l’intero dazio sul consumatore.
- Assorbire il costo: alcune aziende scelgono di farsi carico di una parte (o di tutto) del dazio, mantenendo così competitivo il prezzo e sperando di guadagnare terreno sul mercato.
- Abbadondare il mercato: se importare determinati beni diventa troppo oneroso, un’impresa può decidere di limitarne (o interromperne) la distribuzione in quel mercato. Il risultato? Meno scelta sugli scaffali.
Volatilità
Le grandi imprese, soprattutto quelle quotate, vivono delle aspettative degli investitori. Se un settore è colpito da dazi e gli utili di quelle aziende rischiano di calare, i titoli in borsa potrebbero subire una discesa. Al contrario, se una misura doganale favorisce un player locale, il mercato azionario potrebbe reagire positivamente. Per questo, ogni nuovo dazio può far oscillare il valore delle azioni delle aziende direttamente (o indirettamente) coinvolte. L’introduzione di dazi (o la loro cancellazione), in sostanza, rende il mercato più volatile. E ci vuole poi del tempo perché la situazione torni a stabilizzarsi in base al nuovo equilibrio commerciale che si viene a creare
Perché ti dovrebbe interessare sapere come funzionano i dazi
Sapere cosa sono i dazi e come funzionano ti aiuta a capire meglio le dinamiche di prezzo dei prodotti che acquisti e le scelte strategiche delle aziende. Ma soprattutto, in un mondo in cui le notizie di tensioni commerciali spuntano a giorni alterni, avere una nozione di base sui dazi ti consente di interpretare gli eventi globali e agire con maggiore consapevolezza. Quando i media parlano di accordi commerciali o di nuove tariffe tra superpotenze, ora sai che queste mosse non sono astratte, ma possono riflettersi sui costi dei prodotti che trovi al supermercato, sugli investimenti delle aziende in determinate aree geografiche e quindi sui posti di lavoro e sull’andamento della borsa…
Essere informati è il primo passo per comprendere il contesto in cui vivi e prendere decisioni più ponderate, sia che si tratti di acquisti personali sia che si parli di scelte professionali.
Ricapitolando
I dazi non sono altro che tasse sui beni che attraversano i confini: un po’ come un biglietto d’ingresso da pagare per far circolare prodotti da un Paese all’altro. Capire come funzionano e come influenzano i mercati significa avere una bussola per orientarsi in un’economia sempre più interconnessa.
Cosa hai imparato:
- I dazi hanno il potere di far aumentare i prezzi dei beni, dalle scarpe agli smartphone.
- Possono colpire sia i prodotti finiti che i singoli componenti e materie prime.
- Le aziende reagiscono spostando la produzione, modificando i prezzi o, talvolta, assorbendo parte del costo.
- Le borse mondiali risentono di queste dinamiche, perché i profitti delle imprese cambiano in base alle barriere doganali.
Comprendere i dazi ti aiuta a leggere in modo più consapevole le notizie globali e a capire i movimenti dei prezzi nel tuo quotidiano.