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Redazione CosaConta

Cos’è e come funziona l’Inflazione.

Mi scusi, quanto costa mezzo chilo di pasta? La risposta dipende da quando lo chiedi: ponendo la domanda nell’estate del 2021, avresti ottenuto una certa indicazione; nell’ottobre del 2022, in scia alle riaperture post Covid e agli scenari geopolitici che si sono aperti nel cuore dell’Europa (e non solo), la risposta sarebbe stata ben diversa. E a fine 2024 quale sarà? Un’altra ancora, forse.

In generale, i prezzi di tutti i beni e i servizi cambiano nel tempo: a volte salgono, altre scendono, generalmente non tutti con la stessa intensità e nello stesso momento.

L’inflazione è un concetto che può suonare tanto astratto quanto concrete e tangibili sono le sue ripercussioni sulla tua vita di tutti i giorni. La pasta, il pane, il latte, la benzina, i materiali per la scuola, i libri per l’università, l’abbonamento per i mezzi pubblici, il menù del ristorante preferito, l’ultimo device tech:** tutto costa di più**, perché l’inflazione riduce il valore reale della moneta.

Cosa vuol dire valore reale?

In economia e in finanza si distingue tra valore nominale e valore reale. Cosa significa?

Il valore nominale non tiene conto della perdita di potere d’acquisto provocata dall’inflazione. Sostanzialmente è l’importo riportato sulle monete e sulle banconote.

Il valore reale, al contrario, tiene conto di variabili economiche come, per l’appunto, l’inflazione, ossia ciò che possiamo comprare con quelle stesse banconote o monete.

Esempio. In termini nominali, una banconota da 20 Euro di oggi è identica alla stessa banconota di dieci anni fa. In termini reali, però, ci consente di comprare una quantità o qualità ben diversa di cibo, materiale per la scuola, vestiti, tech e via dicendo.

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Da cosa dipende l’inflazione?

Il rialzo generalizzato dei prezzi può dipendere da due ordini di motivi.

Monetari: l’inflazione è provocata da variazioni della quantità di moneta circolante e del credito.

Reali: succede qualcosa che incide sulla domanda e sull’offerta di beni e servizi, per esempio una variazione del costo del lavoro o di altri fattori produttivi, del prezzo dei beni importati, del tasso di cambio, e via dicendo.

Come si calcola l’inflazione?

Dal punto di vista dei consumatori, l’inflazione si misura attraverso la costruzione di un indice dei prezzi al consumo, uno strumento statistico che porta in evidenza le variazioni nel tempo dei prezzi di un insieme di beni e servizi rappresentativo degli effettivi consumi delle famiglie in uno specifico anno.

L’indice è espresso in percentuale e segnala, appunto, la variazione rispetto a un certo periodo precedente (il mese prima o lo stesso mese dell’anno prima).

I tre indici dell'inflazione diffusi dall'Istat: che differenza c'è?

In Italia il calcolo lo fa l’Istituto Nazionale di Statistica, meglio noto come Istat. L’Istat produce tre diversi indici dei prezzi al consumo:

  • per l’intera collettività nazionale (NIC);
  • per le famiglie di operai e impiegati (FOI), utilizzato per adeguare periodicamente l’ammontare, per esempio, degli affitti o degli assegni dovuti al coniuge separato;
  • l’indice armonizzato europeo (IPCA), sviluppato per avere una misura dell’inflazione comparabile a livello europeo.

Riassumendo

L'inflazione è l'aumento sostenuto e generalizzato del livello dei prezzi di beni e servizi in un'economia nel corso del tempo. Si esprime generalmente come una percentuale su base annua.

In pratica, l’inflazione indica una diminuzione del potere d'acquisto della moneta: con la stessa quantità di denaro, nel tempo si possono acquistare meno beni e servizi rispetto al passato.

Ad esempio, se l'inflazione è del 2% annuo, ciò significa che, mediamente, i prezzi dei beni e dei servizi sono aumentati del 2% rispetto all'anno precedente.

Attenzione: l’inflazione non compromette solo il potere d’acquisto dei tuoi soldi… Erode anche il valore dei tuoi risparmi!

Articolo realizzato in collaborazione con FEduF

Le informazioni contenute negli articoli sono prodotte da Banca Mediolanum in collaborazione con FEduF, escludono qualsiasi forma di consulenza e hanno scopo puramente informativo.

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