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Redazione CosaConta

Bucce, gambi, foglie: tutto ciò che di solito finisce nel cestino può diventare l’ingrediente principale di piatti sorprendenti, evitando sprechi alimentari e permettendoti di risparmiare sull’acquisto di materie prime.

Per capire come ridurre gli sprechi in cucina (e risparmiare ogni giorno), seguiamo la storia di Chiara e Marco. Una famiglia come tante, con due figli, tanti impegni e un frigo che sembra un campo di battaglia.

Ogni settimana buttano qualcosa: frutta ormai troppo matura, insalata con le foglie appassite, ma anche gambi e bucce in ottime condizioni. E ogni volta lo stesso rimpianto: “Avrei voluto farci una vellutata… o magari un dolce per la colazione”.

La vita scorre così, fino ad un sabato mattina in cui, sistemando la spesa appena fatta, Chiara e Marco si accorgono che molto di quello che hanno comprato… era già in casa. Nascosto dietro un cespo appassito o sotto un sacchetto dimenticato. “Forse è ora di cambiare qualcosa”,si dicono. E da lì nasce una piccola sfida familiare: ridurre gli sprechi, risparmiare di più, imparare a usare tutto.

Cominciano così a tenere sotto meticoloso controllo quello che hanno in casa: fanno l’inventario del frigo ogni domenica, pianificano i pasti in base a ciò che rischia di andare a male e, per un mese, decidono di non comprare niente che non sia davvero necessario.

Quando l’apparenza inganna

Chiara ha iniziato a guardare con occhi diversi quella banana macchiata o la zucchina un po’ raggrinzita. Con una banana troppo matura prepara dei muffin talmente buoni che i figli li spazzolano. Con le mele farinose, una composta per la colazione.

All’inizio pensava di non avere tempo, ma vedere il cibo salvato trasformarsi in qualcosa di buono e utile l’ha motivata. Quella soddisfazione è diventata il motore del cambiamento: così ha scoperto che basta davvero poco… e che quel piccolo impegno ripaga nel tempo .

Ogni piatto reinventato è una piccola vittoria..

La regola è semplice: se è ancora buono, può diventare qualcosa di nuovo. Una verdura appassita? Perfetta per una zuppa. Un frutto ammaccato? Basta tagliare la parte rovinata e , volendo usarli, per smoothie o torte. Meno sprechi, più valore per ogni euro speso.

Non buttare i gambi… e nemmeno le foglie!

Anche Marco, che di solito si occupa del minestrone, cambia approccio. I gambi dei broccoli, invece di finire nel compost, si trasformano in una crema saporita con pomodori secchi e un filo d’olio. Le foglie del cavolfiore insieme al gambo tagliato sottile, tutto saltato in padella con aglio e curry, fa da contorno.

E la parte verde dei porri? Tagliata sottile e unita alla farinata di ceci, è una scoperta che piace anche ai bambini. Il trucco è usare tutto: meno rifiuti da smaltire, meno ingredienti da acquistare. E il vantaggio economico si sente, soprattutto nel lungo periodo.

Il potere segreto delle bucce

Con un po’ di creatività, anche le bucce diventano protagoniste. Ogni ingrediente "di scarto" può nascondere una sorpresa: basta sperimentare. Ecco qualche idea:

  • Bucce di carote + mandorle = pesto veloce ed originale
  • Bucce di mela, arancia e limone = tisana invernale che profuma tutta la casa
  • Bucce di zucca tagliate sottili = chips croccanti, ottime come snack
  • Bucce di cipolla e aglio essiccate = polvere per insaporire fatta in casa

Ogni ricetta è un gioco da fare insieme ai bambini, che adorano “salvare” qualcosa dallo spreco e trasformarlo in qualcosa di buono. E anche questo incide sul bilancio familiare.

Anche l’acqua ha il suo perché

Una delle scoperte più sorprendenti arriva dall’aquafaba, l’acqua dei ceci in scatola. Cercando nuovi modi per non sprecare nulla, Chiara si è imbattuta in questa alternativa vegana agli albumi: montata con le fruste, diventa una mousse al cioccolato che conquista tutti.

Anche l’acqua di cottura delle verdure, non salata, entra tra gli ingredienti fissi: per risotti, vellutate, persino per cuocere la pasta. Ogni recupero, anche minimo, è un modo per allungare la vita degli alimenti e contenere le spese domestiche. Piccoli gesti, tutti insieme, che portano ad una grande differenza.

mani che tagliano verdure

Dal mare… al piatto (senza sprechi)

Marco, a cui piace molto il pesce, scopre che con le teste e le lische si può fare un fumetto che dà sapore a tutta la cena. E la pelle del pesce, una volta passata in forno, diventa una chip croccante da servire come antipasto.

Utilizzare anche le parti “povere” degli alimenti valorizza ogni acquisto e arricchisce la tavola senza spendere di più.

Ricapitolando

  • Bucce, foglie, gambi, scarti: basta poco per trasformarli in piatti creativi e nutrienti.
  • Ogni gesto antispreco è un passo verso più risparmio, più educazione alimentare, più sostenibilità.
  • Coinvolgere i bambini rende tutto più divertente: cucinare insieme è un modo per imparare, ridere e fare squadra.

Oggi Chiara e Marco non solo sprecano meno facendo più attenzione, ma cucinano anche con più creatività e gestiscono meglio le spese settimanali.

. Ogni tanto ne ridono ancora: “Ti ricordi quando abbiamo trovato quel cavolfiore dimenticato in fondo al frigo? Era talmente nero che non capivamo se fosse un cavolo o una mela!”. Nascosto dietro una busta di insalata e mezzo limone secco, ha passato diverse settimane in frigorifero, e quando finalmente Marco e Chiara se ne sono accorti era troppo tardi: non restava che buttarlo.

Quell’episodio è diventato per loro il simbolo di quanto facilmente si possa sprecare senza nemmeno accorgersene. Da allora, ogni lista della spesa inizia con un’occhiata al frigo e alla dispensa. E ogni ricetta prende forma da lì: prima tra gli scaffali di casa, poi tra pentole e fornelli.

In fondo, educazione alimentare e finanziaria inizia dallo stesso posto: la cucina.

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Queste elaborazioni si basano su uno studio condotto dall’Università di Bologna coordinato da Claudia Giordano, in collaborazione con la Fondazione Barilla, che stima il valore economico dello spreco alimentare in Italia su prezzi dei generi alimentari del 2024.

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Articolo realizzato in collaborazione con FEduF

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