Cos’è e come funziona l’interesse composto
Highlights
Cos'è l'interesse composto
Tutti noi, chi più chi meno, abbiamo familiarità con il concetto di interesse: in parole semplici, è il compenso riconosciuto a chi rinuncia alla disponibilità di un certo capitale per un certo periodo di tempo. È quello che paghiamo, per esempio, sui prestiti e sui mutui e che, per contro, incassiamo sui depositi.
In una certa misura, ci spetta anche come investitori. E a quel punto, possiamo fare due scelte:
- incassare l’interesse, lasciando investito solo il capitale iniziale;
- reinvestire l’interesse in modo che vada ad aggiungersi al capitale iniziale incrementando, di fatto, l’ammontare degli interessi che matureranno in seguito.
Quando l’interesse non viene riscosso ma aggiunto al capitale investito inizialmente, abbiamo il cosiddetto interesse composto. Un interesse sugli interessi, che consente di ottenere nel tempo una crescita esponenziale del capitale investito inizialmente.
Un esempio pratico
Prendiamo ad esempio il caso di Paola, che investe 5.000 Euro in uno strumento finanziario che riconosce un reddito fisso del 5% annuo. Dopo 12 mesi, potrà incassare 250 Euro di interessi: se lo fa, l’anno dopo lo stesso interesse maturerà sui 5.000 Euro investiti inizialmente. Se invece Paola decide di reinvestire i 250 euro, l’anno dopo l’interesse del 5% non maturerà solo sui 5.000 Euro iniziali, ma anche sui 250 Euro di interessi del primo anno: in pratica, l’interesse lavorerà su 5.250 euro. Al termine del secondo anno, il suo investimento iniziale più il reinvestimento le frutterà 262,5 Euro di interesse. Ecco che il terzo anno Paola li reinveste: il 5%, quindi, stavolta verrà calcolato su 5.512,5 euro, consentendole di incassare, se vuole, un interesse di 275,6 Euro circa. E così via.
Quello che accade è che gli interessi generati anno dopo anno contribuiscono a produrre ulteriori interessi negli anni a seguire. Il che, in un arco temporale sufficientemente consistente, diciamo ad esempio di dieci anni, può fare una grandissima differenza.
Con l’interesse semplice (dunque, senza reinvestire gli interessi), in un decennio Paola ottiene 7.500 Euro e una crescita lineare del capitale inizialmente investito. Sfruttando l’interesse composto (e, quindi, reinvestendo gli interessi), Paola totalizza circa 8.144,5 Euro, in una crescita esponenziale come quella che ci mostra la simulazione qui di seguito.
La crescita esponenziale è generalmente più lenta nei primi anni e via via più veloce in quelli successivi. Così, tornando a Paola, dopo vent’anni i suoi 5.000 Euro iniziali diventeranno 13.266,5 Euro con l’interesse composto, a fronte dei 10.000 nello scenario di una crescita lineare; dopo venticinque anni, avrà quasi 17.000 Euro con l’interesse composto, in confronto agli 11.250 dell’interesse semplice.
Perché è importante considerare l’interesse composto?
È evidente: perché l’interesse composto offre l’opportunità di una crescita più consistente del capitale nel tempo e perché sapere come funziona ci consente di vedere quanto proprio il tempo sia una variabile di portata rilevantissima in questa equazione. Alle condizioni descritte, infatti, è chiaro che più a lungo lasciamo lavorare l’interesse composto, capitalizzando anno dopo anno gli interessi, più robusto sarà il montante finale.
Tutto ciò non vuole forse dire rinunciare alla disponibilità non solo del capitale iniziale ma anche degli interessi via via maturati per un periodo di tempo tendenzialmente lungo? Sì: è anche in questo che consiste l’investimento. Ed è proprio per questo che è essenziale un’adeguata pianificazione del risparmio e degli investimenti: stabilisci quanto ti occorre per le spese correnti, a quanto deve ammontare il tuo fondo di emergenza (al quale attingere per le spese straordinarie) e quanto risparmio puoi destinare agli investimenti, in considerazione dei tuoi obiettivi. Non serve un grosso capitale subito: bastano anche piccoli importi, investiti regolarmente, che possono crescere considerevolmente proprio in virtù del potere dell’interesse composto.
Attenzione. Per beneficiare della capitalizzazione degli interessi, occorre mantenere gli investimenti: in questo senso, un altro alleato dell’interesse composto, che va a braccetto con il tempo, è la costanza dell’investitore al di là delle (spesso fisiologiche) fluttuazioni dei mercati.
Il vantaggio fiscale di reinvestire gli interessi
La capitalizzazione degli interessi è vantaggiosa anche sotto il profilo fiscale. Quello che guadagniamo dai nostri investimenti, infatti, viene tassato al momento della riscossione: incassare l’interesse annualmente vuol dire sottoporlo a tassazione subito; capitalizzandolo, invece, subiremo l’applicazione della tassazione solo al termine dell’investimento.
Riassumendo
Capitalizzazione degli interessi e interesse composto sono concetti chiave che ogni investitore dovrebbe conoscere, perché fondamentali per costruire e consolidare nel tempo una buona base patrimoniale e per raggiungere gli obiettivi di medio e lungo termine.
Iniziare a investire il prima possibile, anche attraverso somme modeste (50, 100, 200 Euro al mese), può portare a risultati importanti nel tempo. Il tempo e la costanza sono i nostri migliori alleati. Insieme alla consulenza professionale, che può aiutarci a tenere la barra dritta sui nostri obiettivi. I quali hanno tutti un denominatore comune: la nostra sicurezza e la nostra serenità.
- L’interesse prodotto dall’investimento di un capitale può essere riscosso o aggiunto al capitale iniziale: in questo secondo caso, abbiamo la cosiddetta capitalizzazione degli interessi.
- Si apre così per noi il concetto di interesse composto: negli anni successivi al primo, l’interesse non matura solo sul capitale iniziale ma anche sugli interessi man mano conseguiti.
- Per un investitore ciò può fare un’importante differenza: la crescita del montante nel tempo, infatti, non è più lineare ma esponenziale, e può portare a risultati davvero importanti.