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Redazione CosaConta

Diventare genitori è un'esperienza travolgente e per quanto ci si prepari è impossibile sapere quanto cambierà ogni cosa. Ma dal punto di vista economico si possono invece fare previsioni e questo vuol dire che si può pianificare...

Avere figli è un’esperienza unica, capace di trasformare la vita sotto ogni punto di vista. Ma, oltre alla dimensione affettiva, c’è anche un lato molto pratico: mantenere un figlio comporta spese di vario tipo e di diversa entità. Conoscere a fondo questi costi, sia quelli evidenti che quelli più nascosti, aiuta a prendere decisioni consapevoli. Non si tratta di mettere un prezzo all’amore, ma di essere preparati e sereni sapendo a cosa si va incontro.

Secondo recenti stime, mantenere un figlio dalla nascita fino alla maggiore età può costare complessivamente tra i 115.000 e i 270.000 Euro, a seconda del tenore di vita e delle scelte familiari. Un ampio margine, certo, ma che riflette la varietà di situazioni, redditi e aspirazioni. L’obiettivo qui non è scoraggiarti, ma offrirti una visione chiara e darti qualche spunto per gestire meglio le finanze

Le prime spese: dalla nascita ai primi anni di vita

Nei primi anni si concentrano parecchi costi iniziali. Pannolini, latte artificiale, vestitini, passeggini, seggiolini auto, culle, visite pediatriche, medicinali. L’infanzia è piena di oggetti da acquistare, talvolta costosi: solo i pannolini possono pesare qualche centinaio di Euro l’anno, mentre un buon passeggino può superare i 1.000 Euro. A questi si aggiungono i controlli medici extra, spesso necessari anche solo per un po’ di tranquillità.

In questa fase, inoltre, i figli crescono rapidamente e l’abbigliamento non dura a lungo. Un intero guardaroba può dover essere rinnovato nel giro di pochi mesi. Anche l’alimentazione incide: se c’è bisogno di latte artificiale o prodotti specifici, si può arrivare a spendere attorno ai 100-150 Euro mensili in più.

Samuela, in attesa del primo figlio, fa un rapido calcolo: le serviranno culla e passeggino, seggiolino per l’auto, fasciatoio, seggiolone e vaschetta per il bagnetto. Anche senza contare gli accessori meno fondamentali, come ad esempio il mangiapannolini e la sdraietta, lo starter pack può facilmente raggiungere i 2.000 Euro.

Asili, scuola e istruzione: quando i figli crescono

Superata la primissima infanzia, arrivano le spese per asilo nido e scuola. Un asilo nido privato in una grande città può costare tra i 400 e i 700 Euro al mese; quello comunale è spesso più economico, ma può richiedere tempo e fortuna per l’accesso. Le scuole pubbliche sono gratuite, ma ci sono i costi dei libri, del materiale scolastico e di eventuali mense: un centinaio di Euro all’anno per i libri delle elementari (quando non sono forniti gratuitamente) può salire a diverse centinaia alle medie e alle superiori. Aggiungi a questo la mensa scolastica, che può pesare anche 80-100 Euro al mese. Se si sceglie una scuola privata, i costi lievitano ulteriormente. E poi ci sono i corsi di lingua, i viaggi studio, le ripetizioni se servono, le attività extrascolastiche (sport, musica, teatro). Tutto questo può portare facilmente la spesa annuale legata all’istruzione e alla formazione a varie migliaia di Euro, a seconda delle scelte e delle necessità.

Se finite le superiori la scelta è quella dell’università, infine, la spesa diventa difficile da quantificare. Le università hanno rette molto diverse tra loro, che in ogni caso si aggirano attorno a qualche migliaio di Euro l’anno. Ma bisogna considerare anche le spese legate agli spostamenti. Che si frequentino le lezioni da pendolari o da studenti fuori sede, i costi ammontano a diverse centinaia di Euro al mese.

Samuela deve rientrare al lavoro e iscrive il figlio all’asilo. La struttura comunale più vicina non ha disponibilità e in ogni caso lo terrebbe fino alle 15 mentre lei ha bisogno di assistenza fino alle 16.30. Decide quindi di iscriverlo a un nido privato, ad un costo di 620 Euro al mese. Si trova bene, e qualche anno dopo decide di proseguire con le scuole materne nella stessa struttura. Il costo scende a 400 Euro al mese: comunque più del doppio rispetto a quanto potrebbe spendere iscrivendolo ad una struttura pubblica. Inizia a risparmiare quando, finalmente, il figlio inizia le elementari in un istituto pubblico. Il tempo vola e medie e superiori sono ormai un lieto (e relativamente economico) ricordo alle spalle, quando il figlio si iscrive alla facoltà di Medicina, in un’altra città. Alla retta, che nel suo caso ammonta a circa 2.500 Euro l’anno, si aggiunge il costo dei libri, quello del treno e quello del pranzo!

Casa, spazi adeguati e spostamenti

Avere figli può influenzare anche le dimensioni della casa in cui si vive e i mezzi di trasporto utilizzati. Se abiti in un monolocale e decidi di avere un figlio, potresti aver bisogno di un appartamento più grande, con un costo d’affitto o di mutuo maggiore. Oppure potresti sentire l’esigenza di un’auto più spaziosa e sicura, magari una familiare, con costi di acquisto, assicurazione e manutenzione superiori.

Non è detto che si debba cambiare subito casa o auto, ma è bene considerare che le esigenze di spazio e mobilità crescono con i figli, e di conseguenza aumentano anche le spese per mantenerle.

Samuela e suo marito, Mario, vivevano in un bilocale carino e sufficiente per una coppia, ma dopo l’arrivo del figlio serve una stanza in più. L’affitto da 700 Euro al mese sale a 900 Euro: in totale sono 2.400 Euro l’anno in più. Inoltre, la vecchia utilitaria non basta più per caricare passeggino e bagagli, quindi Samuela e Mario valutano un’auto più grande, che al netto del costo di acquisto gli costa poi il 20% in più l’anno tra assicurazione e consumi.

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Consapevolezza e pianificazione: il vero segreto

Naturalmente, questi sono costi medi e potenziali, non per forza il tuo bilancio sarà così elevato. Molto dipende da scelte personali, abitudini di consumo, reddito, disponibilità di aiuti familiari. Essere consapevoli è però il primo passo: se hai un’idea delle spese che ti troverai ad affrontare puoi prepararti, risparmiare e organizzarti. Un approccio maturo alle spese può fare la differenza tra affrontare queste sfide in modo sereno o sentirsi sempre sull’orlo del baratro. Conoscere i possibili costi, suddividerli nel tempo, cercare le migliori offerte e non avere paura di chiedere consigli o supporto, consente di vivere la genitorialità senza il peso di un’incertezza finanziaria.

Nell’articolo abbiamo parlato delle spese vive, ma ricorda che ci sono anche quelle legate alla pianificazione del futuro, al risparmio a lungo termine, a eventuali strumenti di tutela. Questi aspetti possono aiutarti a far fronte alle varie fasi della vita del figlio con più tranquillità, ma incidono sul tuo bilancio.

Riassumendo

Avere figli non ha un prezzo predefinito: è un insieme di costi grandi e piccoli che si accumulano nel tempo. Informarsi, conoscere le principali voci di spesa e capire come cambiano nelle diverse fasi della vita del figlio è la chiave per scegliere in modo consapevole. Nessuno dice che sarà facile o privo di sacrifici economici, ma con una buona dose di realismo e pianificazione, si può affrontare questa avventura con un sorriso, senza trovarsi in difficoltà.

  • Conoscere i costi aiuta a scegliere: capire fin dall’inizio quali sono le principali spese legate all’avere figli – dalla nascita all’adolescenza – permette di fare valutazioni più consapevoli.
  • Pianificazione e realismo: valutare concretamente affitto, asilo, scuola, attività extra, cibo e tecnologia, ti aiuta a gestire meglio il budget nel lungo periodo.
  • Flessibilità nelle scelte: il totale delle spese può variare in base allo stile di vita, alle necessità e alle priorità; non esiste una cifra fissa, ma conoscere i possibili costi mette al riparo da brutte sorprese.
  • Serenità finanziaria: prepararsi per tempo, mettere da parte dei risparmi e confrontare alternative più economiche quando possibile significa vivere la genitorialità con maggiore tranquillità economica.

Articolo realizzato in collaborazione con FEduF

Le informazioni contenute negli articoli sono prodotte da Banca Mediolanum in collaborazione con FEduF, escludono qualsiasi forma di consulenza e hanno scopo puramente informativo.

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