Redazione CosaConta
La mente umana è vittima di bias cognitivi che distorcono la percezione del denaro e ti spingono a fare scelte finanziarie irrazionali, partendo da presupposti sbagliati: scopri come evitarlo.
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Hai mai notato come 100 Euro possano sembrare una cifra diversa a seconda di come li spendi? Se li usi per comprare quel paio di jeans che desideravi da tempo, che fino all’altro ieri costavano di più e ora sono scontati, ti ritrovi a pensare: sto pagando poco, che affare! Ma se la stessa somma ti viene richiesta per pagare una multa, improvvisamente quei 100 Euro pesano come un macigno. In entrambi i casi il tuo conto in banca diminuisce della stessa cifra, ma la percezione della spesa è molto diversa. Perché succede questo?
I tranelli della mente
La nostra percezione del denaro non è sempre razionale. Al contrario, esistono dei meccanismi psicologici che influenzano il modo in cui valutiamo i nostri soldi.
1. Avversione alla Perdita
Perdiamo 50 euro e ci sentiamo a pezzi. Vinciamo 50 euro e siamo contenti, ma non nella stessa misura in cui eravamo tristi per averli persi. Questo perché il dolore della perdita è psicologicamente più intenso della gioia del guadagno. Si tratta del fenomeno della "loss aversion", studiato dagli psicologi Daniel Kahneman e Amos Tversky.
Questo è il meccanismo per cui pagare una multa di 100 Euro ti fa soffrire più di quanto ti renda felice spendere la stessa cifra per quei famosi jeans che tanto desideravi: la perdita imprevista viene percepita come un danno maggiore rispetto alla spesa volontaria.
2. Effetto di possesso (Endowment Effect)
Attribuiamo più valore a ciò che già possediamo rispetto a ciò che non abbiamo ancora. È l'effetto di possesso, introdotto sempre da Kahneman e Tversky.
Facciamo un esempio per chiarire meglio il concetto. Se qualcuno ti proponesse di vendergli i tuoi bei jeans che come ormai sappiamo hai pagato 100 Euro, potresti rifiutarti di farlo anche se la sua offerta arriva a 120 Euro: il semplice fatto di possederli ne aumenta il valore ai tuoi occhi.
3. Contabilità Mentale (Mental Accounting)
La contabilità mentale è un concetto introdotto da Richard Thaler, economista comportamentale. Si riferisce al modo in cui le persone suddividono il denaro in "conti" mentali separati, influenzando le decisioni di spesa e risparmio.
Esempio. Potresti avere un "fondo vacanze" e un "fondo emergenze".
Spendere 100 Euro dal fondo vacanze per un viaggio ti sembra accettabile, mentre spendere 100 Euro dal fondo emergenze per riparare l'auto potrebbe infastidirti, anche se la somma di cui ti privi è la stessa.
Questo avviene perché tendiamo a classificare le spese in categorie, ad esempio divertimento, necessità, investimenti, e attribuiamo a ogni categoria una priorità diversa. Naturalmente spendere denaro per una spesa che non percepiamo come prioritaria ci pesa maggiormente rispetto a spenderlo per una spesa che consideriamo prioritaria. Anche se spesso non è così… Posticipare un weekend fuori porta può essere seccante, ma probabilmente ti creerà meno problemi rispetto a ritardare la riparazione dell’auto!
Insomma, questa suddivisione mentale può portare a decisioni finanziarie non ottimali, poiché non consideri il denaro come un insieme unico.
Tendiamo a classificare le nostre spese in categorie e questo ci porta ad una percezione distorta del valore.
Qualche esempio pratico
Il caffè da 2 Euro
Prendi un caffè al bar ogni mattina spendendo due Euro. Non ci pensi troppo, è una piccola spesa. Ma se qualcuno ti chiede 60 Euro al mese per un abbonamento a un servizio, potresti esitare. Eppure, due euro al giorno per 30 giorni fanno proprio 60 euro. La percezione cambia perché il caffè è una spesa quotidiana e "piccola", mentre l'abbonamento è una spesa unica e "grande".
Lo sconto sul televisore
Immagina di voler comprare una Tv da 1.000 Euro. Scopri che in un negozio a 10 chilometri di distanza la vendono a 950 Euro. Probabilmente penserai che non vale la pena fare il viaggio per risparmiare 50 Euro. Ma se la stessa situazione si presentasse per quei bei jeans da 100 Euro, venduti a 50 Euro da un negozio a 10 chilometri di distanza, molto probabilmente non esiteresti a sobbarcarti il viaggio. In termini assoluti, il risparmio è lo stesso, ma la tua mente lo percepisce diversamente.
Come riconoscere e superare questi meccanismi
1. Prendi consapevolezza
Il primo passo è riconoscere che la nostra percezione può essere ingannevole. Sapere che tendiamo a dare valori diversi alla stessa cifra a seconda delle circostanze ci aiuta a essere più obiettivi.
2. Valuta le decisioni in termini assoluti
Quando devi spendere o investire denaro, considera il valore assoluto della somma e l'impatto reale sulle tue finanze, indipendentemente dalla categoria mentale in cui l'hai inserita.
3. Fai un bilancio razionale
Prima di prendere decisioni finanziarie, metti nero su bianco entrate e uscite. Questo ti aiuta a vedere il quadro completo e a prendere decisioni più informate, senza farti influenzare troppo dalle emozioni del momento.
4. Evita le trappole del marketing
Spesso le offerte "speciali" o gli sconti mirano proprio a sfruttare questi meccanismi psicologici. Non farti attirare da sconti apparenti (o reali) e valuta sempre se l'acquisto è realmente necessario e conveniente: se finora non avevi acquistato i jeans desiderati al prezzo pieno di 119 Euro perché in armadio nei hai già tre paia molto simili, probabilmente non dovresti lasciarti convincere dal fatto che ora siano scontati a 100 Euro!
Riassumendo
Se il tuo obiettivo gestire in modo più efficace le tue risorse, è fondamentale che tu comprenda i meccanismi mentali che determinano le tue scelte: che tu ti conosca insomma, per riconoscere quelle strane sensazioni che a volte ti fanno prendere decisioni poco razionali che, alla fin fine, non fanno tornare i conti.