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Gianluca Borroni

Wealth Advisor

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L'età che avanza può spingere a pensare che non valga la pena impegnarsi in progetti a lungo termine... Ma in realtà non è mai troppo tardi per iniziare a risparmiare.

Vittorio e Carla si scambiano colpi rapidi sulla terra rossa del circolo tennis, senza concedersi un attimo di tregua. Il ritmo è sostenuto ma si muovono con eleganza, sembra quasi che stiano danzando sulle note di una musica che sentono solo loro. Lui in polo bianca, lei con una fascia a trattenere i capelli argentati, paiono due ragazzi che hanno appena scoperto l’entusiasmo di giocare insieme. Si capisce che stanno insieme da una vita. Ma nessuno, a vederli, potrebbe immaginare che sono ormai più di 60 anni che formano una coppia. Già, perché a dispetto dell’agilità che dimostrano in campo, Vittorio e Carla hanno superato gli 80 anni.

Una vita insieme

Carla ricorda ancora il giorno in cui ha visto Vittorio per la prima volta, nel piazzale della facoltà di Architettura, mentre lui litigava con un blocco di lucidi che il vento si era divertito a sparpagliare a terra. Lei, studentessa di infermieristica, non poteva sapere che quel ragazzo dal viso serio avrebbe di lì a poco invaso i suoi pensieri, i suoi taccuini e i suoi progetti di vita. È passata un’eternità da allora, eppure a volte le sembra di rivedere quel giovane alle prese con le tavole da disegno, ossessionato dalla perfezione di un tetto spiovente o dalla forma di una finestra. All’inizio condividevano un piccolo appartamento spartano: i soldi non erano poi molti, ma non mancavano mai. Già all’epoca, però, Vittorio e Carla erano certi di avere davanti un futuro radioso insieme. Così, invece di spendere tutto ciò che avevano in tasca, mettevano sempre qualcosa da parte: sebbene fossero molto giovani sapevano che il loro futuro meritava di essere coltivato.

Il coraggio di scegliere

Gli anni Settanta e Ottanta trascorrono veloci come un treno su binari sconosciuti. Vittorio apre un suo studio: prima due scrivanie in un seminterrato umido, poi uno spazio più grande e arioso, dove comincia a progettare edifici e interni di case signorili. Carla lavora in ospedale, coltiva la passione per il volontariato, aiuta i pazienti con una determinazione che sfiora l’ostinazione. Entrambi imparano a incastrare sogni e necessità: arrivano i figli, due maschi, e crescere una famiglia richiede spese e attenzioni continue. Eppure, l’impegno nel risparmio non viene meno. Anzi, ora che grazie ai figli il futuro a cui pensare trascende la durata della loro vita, gli sforzi si moltiplicano. Adesso non risparmiano più solo per essere sicuri di potersi godere la pensione in tranquillità, ma anche per avere la certezza di poter sostenere i loro figli in tutte le loro scelte di vita.
Negli anni successivi il vociare dei bambini viene sostituito dai libri di scuola, poi dai progetti universitari. La casa di Vittorio e Carla è viva, e le loro giornate sono ricche di impegni. Non gli manca nulla, niente lascia pensare che in futuro possano sorgere problemi economici di qualsiasi tipo. Eppure Vittorio e Carla portano avanti il loro progetto di risparmio: il loro amore è un sentimento adulto, fatto di confidenze sussurrate dopo giornate sfiancanti e di mani che si sfiorano nel passarsi i documenti delle spese mediche o dei piani di studio per i figli.

Oggi, ancora in campo

E ora eccoli, in un circolo frequentato da un’umanità varia: qualche amatore cinquantenne che si lamenta del mal di schiena, un paio di ragazzi intraprendenti che sognano tornei nazionali, e loro due, Vittorio e Carla, che aprono la mattinata con quattro scambi incrociati. La partita si chiude con un rovescio basso di Carla e un gesto di resa di Vittorio. Poi, senza grandi cerimonie, si spostano verso il bar del circolo, ordinano due spremute d’arancia e si siedono a un tavolino in ferro battuto. Carla sorride mentre passa mentalmente in rassegna il programma della giornata: dovrà incontrare le volontarie dell’ospedale, preparare una piccola raccolta fondi e, a fine pomeriggio, occuparsi di due nipotini che la aspettano per una lezione di scienze (ufficialmente) e per infinite coccole (in pratica). Vittorio, invece, si presenta in studio verso metà mattina. Lo accolgono un ingegnere e un architetto, i suoi figli, che ormai gestiscono gran parte del lavoro. Lui osserva i disegni di un nuovo complesso residenziale e dà qualche consiglio, aggiunge idee, suggerisce modifiche. “Se non mi tenete d’occhio, finisce che disegno un’altra casa pure per noi!” scherza, stendendo una mano su una delle tavole. In realtà, nessuno in famiglia vuole che si ritiri del tutto: la sua esperienza è preziosa e, soprattutto, il suo entusiasmo è contagioso.

Una cena tra (vecchi) amici

La sera, la loro casa si anima come un alveare in piena attività. I nipoti restano in salotto a giocare con un puzzle di dimensioni esagerate, in attesa che i genitori passino a prenderli di ritorno dal lavoro, mentre alcuni amici di lunga data arrivano con bottiglie di vino e cioccolatini artigianali. L’atmosfera è cordiale, a tratti goliardica: ognuno ha una storia da raccontare, un piccolo problema da condividere, una battuta con cui strappare un sorriso agli amici. Carla dispensa aneddoti su ciò che succede in corsia: “Mi sento ancora utile,” dice, ridendo. “Però, certe volte, chi me lo fa fare?” Vittorio la guarda con un affetto che nessun ospite potrebbe ignorare e ammette: “Se tu non fossi così, non avremmo passato tutti questi anni a inseguire i nostri ideali.” Quando la conversazione si sposta sull’attualità, Carla risponde ad un commento sull’andamento dell’inflazione raccontando che proprio questo clima di incertezza generale li ha convinti ad aprire un nuovo piano di accumulo. “Ma avete 80 anni suonati, perché non pensate a godervi la vita e basta?” protesta scherzosamente Marco, un amico che in realtà ha solo qualche anno in meno. Vittorio e Carla prendono la battuta con serenità, come se l’aspettassero. Per un attimo si guardano negli occhi, come se stessero soppesando una risposta che valga i decenni passati insieme. “Abbiamo sempre pensato che il futuro fosse un posto in cui valesse la pena investire,” dice Carla. “Certo, ce lo possiamo permettere grazie a tutte quelle scelte che hanno segnato la nostra storia, ma non ci sembra assurdo voler continuare a crederci”. Vittorio annuisce: “Non siamo diventati avari di progetti né di sogni. Anzi, se un domani avremo la possibilità di fare altro, vogliamo sentirci liberi di farlo”. “E, in ogni caso, ci sono i nipotini a cui pensare, ti ricordo che ne abbiamo cinque”, aggiunge Carla. “E chi se lo dimentica? Proprio ieri mi hai dato buca al torneo di burraco per andarli a prendere a scuola” interviene allora Laura, la moglie di Marco, scatenando una risata generale.

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Lo sguardo al domani

A fine serata, dopo aver salutato gli amici, Vittorio e Carla si ritrovano a sistemare i bicchieri in cucina. Lei si ferma, appoggia una mano sul marmo del piano cottura e sorride, esausta ma felice. “Sai,” dice quasi a mezza voce, “mi è tornata in mente la nostra prima estate insieme, la gita al lago con la tenda da militare di tuo padre, che puzzava di naftalina ed era comunque piena di buchi delle tarme. Non volevamo rinunciare all’avventura, ma nemmeno alla possibilità di mettere qualcosa da parte per il futuro. E ce l’abbiamo fatta”.

Vittorio la guarda con la stessa intensità di sempre. “Se siamo qui, ad aprire nuovi orizzonti anche adesso, è perché non ci siamo mai fermati a dire - è abbastanza-. Ma neanche abbiamo rinunciato a goderci il presente.” C’è un velo di malinconia nella sua voce, compensato da una punta di orgoglio. “E comunque mi sa che quella tenda ce l’ho ancora da qualche parte in garage” sorride infine. E così, mentre spengono le luci e si preparano a un nuovo giorno che inizierà, come sempre, con la racchetta in mano e mille progetti in testa, Vittorio e Carla confermano la verità che li accomuna da quando erano due studenti pieni di sogni: non esiste un momento preciso in cui smettere di credere nel domani. Il futuro, in fondo, si nutre della capacità di guardare avanti con curiosità, a qualsiasi età.

La lezione di Vittorio e Carla

La storia di Vittorio e Carla insegna che costruire il proprio futuro vuol dire coltivare i propri progetti con costanza, passione e fiducia, a qualsiasi età. Ecco alcune lezioni preziose che possiamo trarre dal loro esempio.

  • Non smettere mai di credere nel domani: anche quando l'età avanza è possibile pianificare, sognare e cercare nuove opportunità.
  • Coltivare l’amore ogni giorno: un sentimento maturo si nutre di piccoli gesti quotidiani, condivisione e sostegno reciproco.
  • Risparmiare con lungimiranza: mettere da parte risorse regolarmente, anche quando le entrate sono modeste, assicura stabilità nel lungo periodo.
  • Condividere l’esperienza: guidare i più giovani e sostenere la famiglia (o chi ci sta a cuore) permette di lasciare un’eredità che va oltre i beni materiali.
  • Godersi il presente senza smettere di progettare: vivere il momento presente con gioia, ma mantenere sempre uno sguardo aperto alle nuove sfide e possibilità.

Articolo realizzato in collaborazione con FEduF

Le informazioni contenute negli articoli sono prodotte da Banca Mediolanum in collaborazione con FEduF, escludono qualsiasi forma di consulenza e hanno scopo puramente informativo.

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